Minsk. Profumo di socialismo


di Tatiana Mishchenko


Minsk. Profumo di Socialismo.

Il mio recente viaggio in Bielorussia che ho organizzato con il Comitato Solidarietà alla Bielorussia e che mi ha portato ad accompagnare una delegazione di diversi soggetti politici italiani, è stata una grande commovente scoperta, partendo dal giorno del nostro arrivo.
La delegazione è arrivata a Vilnius in aereo, dopo di che abbiamo affrontato una lunga tratta in pullman fino a Minsk. A dire il vero la partenza da Roma alle 6 di mattina è stata particolarmente cruciale e alcuni di noi hanno approfittato del viaggio in pullman per chiudere gli occhi e riposare. Ricordo il momento in cui ho riaperto gli occhi e ho visto spalancarsi davanti a me una grande città con bellissimi ed enormi edifici, con strade larghe e curate, pulite, senza sporcizia, con il verde ovunque così intenso che non sembrava vero. Stavamo entrando a Minsk.
Nei giorni successivi il programma era talmente serrato che non avevamo un minuto libero ma non eravamo per niente dispiaciuti, poiché eravamo circondati da persone profondamente gentili e piacevoli. 
Una delle prime cose che la nostra delegazione ha fatto arrivando in città è stata prendere la metro e andare al centro per fare una passeggiata. Qui ci aspettavano le preparazioni per i festeggiamenti del 9 maggio, Giorno della Vittoria: in giro palchi con artisti e cantanti che si esibivano intonando canzoni patriottiche moderne e dei tempi della guerra, tra cui ovviamente Katiuscia, infinite code di bancarelle con i prodotti tradizionali in vendita, oggetti dei tempi dell’Unione Sovietica, il cibo, le bevande calde. Finita la passeggiata abbiamo passato una accogliente serata assieme a rappresentanti del Partito Comunista Bielorusso e abbiamo avuto modo di assaggiare i prodotti locali, piatti di carne, patate, verdure e altro. 


Nei giorni successivi abbiamo visitato i monumenti dedicati all’eroe Nikolai Gastello, quello a Stalin e abbiamo constatato il numero incredibile di monumenti dedicati a Lenin sparsi in ogni dove in giro nelle piazze. Abbiamo notato quanto fossero curati questi monumenti, nonostante siano stati costruiti molti decenni addietro, monumenti che erano immersi nei fiori portati dai cittadini comuni. Si, tanta gente porta fiori freschi, ogni giorno. 
Tra le nostre tappe anche il museo della Seconda Guerra Mondiale, pieno di oggetti storici originali dell’epoca, e lo storico complesso culturale Linea Stalin dove siamo stati testimoni di una grandissima ricostruzione/simulazione di battaglia tra i soldati sovietici e tedeschi e in cui ci è stato possibile visionare un vero bunker dell’epoca, incredibilmente intatto.
E siamo giunti al Giorno della Vittoria. L’aria sembrava satura dell'odore dei garofani rossi e l’emozione era tangibile, forte, ovunque, negli occhi delle donne, dei bambini, degli anziani e dei giovani presenti. Si avvertiva una particolare unità tra la gente, si vedevano moltissime macchine con le targhe moscovite e di altre regioni della Russia in giro per le strade. Ogni singola persona portava il nastro di San Giorgio con enorme rispetto e profondo orgoglio. 
Nel pomeriggio la nostra delegazione ha avuto l’onore di partecipare all’incontro con il primo segretario del Partito Comunista Bielorusso Aleksej Sokol e con il primo Segretario del Partito Comunista Ucraino Piotr Simonenko: ognuno di noi ha ricevuto un'onorificenza con una medaglia celebrativa dell’anniversario dei 100 anni dell’Unione Sovietica. Particolarmente toccante è stato il racconto di Simonenko, che è stato più volte vicino alla morte in Ucraina avendo subito diversi attentati da parte dei nazionalisti ucraini e che è stato costretto a fuggire dall’Ucraina in quanto il suo partito, come tanti altri, dopo i fatti del 2014, è stato dichiarato fuorilegge.
Poi, in compagnia dei nostri compagni del Partito Comunista di Bielorussia, siamo andati nella Piazza della Vittoria dove abbiamo conosciuto molti giovanissimi ed energici compagni venuti da altre città bielorusse per i festeggiamenti. Insieme ad altre centinaia di persone abbiamo assistito alla solenne cerimonia di deposizione dei fiori da parte del presidente Lukashenko e al minuto di silenzio in onore dei defunti. È stato un giorno particolarmente emozionante, un po’ triste ma che allo stesso tempo ci riempiva di orgoglio per i nostri antenati e tutto il popolo dell’Unione Sovietica che ha combattuto contro il nazifascismo. 

In quei pochi giorni abbiamo visto una “città europea”, moderna, con l’architettura definita con grande gusto, con tantissimi e diversi mezzi pubblici su cui si può viaggiare a prezzi bassissimi, una città pulita, in tutti i sensi. E questa politica non riguarda solo Minsk, ma è estesa a tutte le altre città e alle loro periferie.
Siamo stati circondati da gente bellissima, incredibilmente gentile, aperta, onesta, unita nelle idee, orgogliosa del proprio paese, del proprio presidente; gente che trasmette serenità e felicità, il che non meraviglia più di tanto visto che il popolo vive in una modalità di uguaglianza, di “socialismo”. Ognuno in Bielorussia ha una casa, un lavoro, ognuno può permettersi di avere una o più auto e viaggiare all’estero. Molto spesso le persone per strada venivano da noi per dirci quanto amano profondamente il loro presidente Lukashenko e il presidente Putin, quanto fermamente credono nella giusta causa relativamente a ciò che accade e quanto sono dispiaciuti per la politica di “emarginazione” europea.
Sono stati pochi giorni intensi, vissuti con ardore e commozione. Minsk e la Bielorussia sono un fulgido esempio di come il Socialismo funzioni, un esempio da seguire per vivere in pace in un contesto dove tutto è di tutti, dove non sono ammesse disparità sociali, disuguaglianze, cittadini di serie A e di serie B, dove i nazifascismi non sono tollerati in nessun modo e che invece vengono massivamente sdoganati in Europa così come l’anticomunismo e la falsificazione della storia.
La Bielorussia è un paese che da tempo è oggetto di provocazioni mirate al suo inglobamento nel conflitto in atto tra Russia e Ucraina ma che continua a supportare iniziative di pace. Un paese che vive di Socialismo, contrario alle sanzioni inflitte a qualunque paese considerato “ostile” ed in particolare alla Russia, che porta avanti valori e ideali di vera Pace. Un paese che tutela i sistemi di protezione sociale, il mercato del lavoro, la gente e il suo benessere e che individua nel suo interno le risposte alle necessità della gente, che li è felice e vive dignitosamente, con orgoglio e con determinazione. Un paese forte che ha saputo ricacciare i tentativi di destabilizzazione imposti dall’Occidente e che ha subìto sanzioni come la Russia. Un grande paese che continua a portare avanti i propri ideali di Pace, Socialismo e uguaglianza sociale.

Tatiana Mishchenko
Segretaria della sede di Roma
del Comitato Solidarietà alla Bielorussia
Tesserata Sez. PCI Aldo Bernardini

Commenti

Post popolari in questo blog

Bielorussia e Russia assumono posizioni antifasciste. Cosa dovrebbero fare i comunisti? - di Nadezhda Sablina, giornalista bielorussa

Intervento di Norberto Natali PCI al forum antifascista di Minsk

Elezioni Bielorussia 2024: I comunisti intendono candidare circa 50 persone alle elezioni parlamentari