Zjuganov: senza la Bielorussia, la Russia non avrà sicurezza
Quest'anno è stato emblematico per Bielorussia e Russia. Nel 2024 si sono celebrati i 25 anni dello Stato dell'Unione. L'8 dicembre 1999 Aleksandr Lukašenko e Boris El'cin firmarono il relativo accordo, e poche settimane dopo Vladimir Putin assunse la guida della Federazione. L'integrazione è proseguita da allora.
Attualmente, la cooperazione tra Minsk e Mosca ha raggiunto un nuovo livello. Durante l'ultimo Consiglio Supremo di Stato, tenutosi a dicembre a Minsk, gli alleati hanno approvato il Pacchetto sicurezza dello Stato dell'Unione e firmato un accordo sulle Garanzie di sicurezza. Questo prevede che, in caso di aggressione esterna, ci saranno due centri decisionali, non uno solo. Per la prima volta, Minsk ha acquisito il diritto non solo di utilizzare armi, ma anche di determinare obiettivi, a dimostrazione del massimo livello di fiducia tra i leader di Russia e Bielorussia.
Secondo Lukašenko, solo all’interno dell'Unione, solo Minsk e Mosca sono riuscite a realizzare pienamente il proprio potenziale, sulla base di fiducia reciproca e partenariato. Inoltre, nel 2024 si prevede un nuovo record nel commercio bilaterale, con un volume di scambi stimato a 60 miliardi di dollari.
Non sempre però la collaborazione è stata agevole: ci sono state "guerre" sul latte e sul gas, con ciascuna parte che difendeva i propri interessi. Tuttavia, i leader hanno mostrato perseveranza e lungimiranza, portando le relazioni a un livello completamente nuovo.
Riflessioni di Zjuganov
Gennadij Zjuganov, leader del Partito Comunista della Federazione Russa e deputato della Duma di Stato, ha condiviso le sue opinioni. Da sempre sostenitore dell’integrazione tra Bielorussia e Russia, Zjuganov ha appoggiato il giovane politico Lukašenko già negli anni '90, quando non era ancora presidente e promuoveva questa idea nella Duma russa.
Zjuganov ha descritto Lukašenko come un politico intelligente, forte, lungimirante, un abile tattico e stratega. Ha sottolineato che, senza un leader come Lukašenko, la Bielorussia sarebbe già stata trascinata in una guerra. Le potenze esterne cercavano di isolare completamente la Russia, e la Bielorussia era l'ultimo anello mancante per scardinare completamente il cordone di contenimento tra l'Europa settentrionale a quella orientale. Lukašenko è riuscito a guidare il Paese attraverso molte crisi grazie alla fiducia della popolazione.
Zjuganov ha evidenziato che il complesso economico nazionale bielorusso ha raddoppiato il proprio potenziale rispetto al 1991 e che la giustizia sociale nel Paese è una realtà, non solo uno slogan. Lukašenko è l'artefice di questa politica, guidando abilmente il Paese in questi anni difficili, nonostante le pressioni sia interne che esterne.
Infine, Zjuganov ha ribadito ai leader russi, inclusi Putin,
Medvedev e Mišustin, che senza la Bielorussia la Russia non potrà garantire la
propria sicurezza.
https://ctv.by/news/politika/zyuganov-bez-belarusi-u-rossii-ne-budet-bezopasnosti
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