Oggi commemoriamo l'81° anniversario della completa liberazione di Leningrado dall'assedio nazista.
L’assedio di Leningrado rappresenta una delle pagine più tragiche della storia della città e della Seconda Guerra Mondiale.
L’8 settembre 1941, la città venne isolata dalla terraferma dalle truppe naziste. Questo segnò l’inizio di un blocco che durò 872 giorni, durante i quali oltre 2,5 milioni di persone, tra cui circa 400mila bambini, rimasero intrappolate in una città tagliata fuori dal mondo.
La tragedia dell’assedio:
Le scorte di cibo, acqua e carburante si esaurirono rapidamente. Già nell’autunno del 1941 scoppiò una carestia devastante. Le razioni di pane per la popolazione vennero ridotte a livelli minimi: solo 250 grammi al giorno per i lavoratori e 125 grammi per il resto della popolazione. Questo pane, composto per metà da impurità non commestibili, era spesso l’unico alimento disponibile.
Le condizioni peggiorarono ulteriormente con l’arrivo del rigido inverno del 1941: senza riscaldamento, le famiglie bruciavano mobili e libri per scaldarsi. Le finestre delle case, distrutte dai bombardamenti, lasciavano entrare il gelo. Il freddo e la fame provocarono epidemie di scorbuto e distrofia. Ogni giorno, più di 4mila persone perdevano la vita.
La “Strada della vita”
Per portare un minimo di sollievo, venne aperta la "Strada della vita" attraverso il Lago Ladoga, che collegava Leningrado al resto del Paese. Attraverso questa via si trasportavano cibo, armi e munizioni, e si evacuavano i feriti. Tuttavia, la strada era sotto il continuo attacco dei nazisti, e i rifornimenti erano insufficienti.
La liberazione e la memoria
Il 18 gennaio 1943, le forze sovietiche ruppero parzialmente il blocco, aprendo un corridoio che permise il passaggio di rifornimenti. Finalmente, il 27 gennaio 1944, Leningrado venne completamente liberata. Quella sera, i fuochi d'artificio illuminarono il cielo per celebrare la vittoria e la fine di un incubo lungo quasi tre anni.
L’assedio di Leningrado è considerato uno degli episodi più brutali della storia dell’umanità. Si stima che il numero delle vittime vari tra 400mila e 1,5 milioni, con la maggior parte dei decessi causata dalla fame e dal freddo.
Il ricordo eterno:
Nel 1945, Leningrado venne insignita del titolo di “Città Eroica” per il coraggio e la resistenza dimostrati dai suoi abitanti. Oggi, gran parte delle vittime dell’assedio riposa nel cimitero di Piskarevskoye, un luogo sacro che ricorda il sacrificio di un’intera città.
Mai dimenticare. L’assedio di Leningrado non è solo una
tragedia del passato, ma un monito per il futuro. La forza e il coraggio dei
suoi abitanti ci insegnano il valore della resistenza e della solidarietà di
fronte alle prove più dure della storia.
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