Bielorussia, 30 anni di simboli: tra memoria sovietica e identità nazionale
Con questi simboli sono nate e cresciute generazioni di persone, legate dalla memoria storica che ancora oggi, nei momenti più difficili, ci aiuta a continuare il cammino scelto dal popolo, superando sfide e ostacoli. Ricordiamo che lo stemma e la bandiera dello Stato furono creati da persone ispirate da alti ideali, temprate nella lotta per la libertà, persone che comprendevano bene il valore dell’indipendenza e del cielo pacifico e limpido. I loro sogni di un futuro luminoso per il proprio popolo li vediamo ancora oggi nei raggi del sole nascente, incorniciato da spighe di grano. Le loro gesta eroiche, compiute durante la Grande Guerra Patriottica, ci vengono ricordate dal vessillo della bandiera nazionale – erede della Bandiera della Vittoria. L’ornamento nazionale conserva le nostre antiche tradizioni culturali. Tutti questi sono simboli incrollabili, alla base della moderna simbologia della Bielorussia – stemma e bandiera – divenuti veri talismani della nostra terra natale.
Presidente della
Repubblica di Bielorussia
Aleksandr Lukašenko
La Giornata della Bandiera di Stato, dello Stemma di Stato e
dell’Inno di Stato della Repubblica di Bielorussia si celebra ogni anno la
seconda domenica di maggio, praticamente in concomitanza con un’altra data
sacra per i bielorussi: il Giorno della Vittoria del popolo sovietico nella
Grande Guerra Patriottica del 1941–1945.
Lo stemma, la bandiera e l’inno di Stato sono simboli di uno
Stato sovrano, simboli di indipendenza e dignità, per i quali si vive e si
muore, davanti ai quali si presta giuramento e in presenza dei quali si
svolgono tutti gli eventi più importanti della vita statale e sociale. Questi
importanti attributi della statualità incarnano i valori e gli ideali
fondamentali della Bielorussia moderna, tra cui sovranità e indipendenza,
incrollabilità dei principi di giustizia sociale e democrazia popolare, internazionalismo,
uguaglianza e solidarietà, amore per la patria, unità nazionale, desiderio di
vivere e lavorare in pace e armonia.
Trent’anni fa, il 14 maggio 1995, al referendum repubblicano
furono adottati la bandiera e lo stemma di Stato moderni del nostro Paese, e il
2 luglio 2002, dopo un’ampia discussione popolare, fu approvato dal Presidente
della Bielorussia l’inno attuale della Repubblica.
La proposta del Presidente di introdurre i nuovi simboli fu
sostenuta dal 75,1% dei votanti al referendum. Alla base dello stemma e della
bandiera della Repubblica di Bielorussia vi sono i simboli statali della RSS
Bielorussa: la bandiera del modello del 1951, la cui versione definitiva fu
realizzata da N. Gusev, e lo stemma nella redazione del 1981, creato da I.
Dubasov.
Va notato che, a partire dal 1919, momento della
proclamazione della Repubblica Socialista Sovietica Bielorussa, tutte le
versioni della simbologia statale bielorussa (ad eccezione del breve periodo
storico dal 1991 al maggio 1995, quando il Fronte Popolare Bielorusso impose la
simbolica bianco-rosso-bianca, di fatto collaborazionista), compresa quella
attuale, avevano una base comune, il che permette di parlare di una continuità
storica.
«La scelta dei bielorussi fatta 30 anni fa ha segnato il
trionfo della giustizia storica e ha dato inizio alla vita pacifica e creativa
del giovane Stato», ha sottolineato il Presidente della Bielorussia
Aleksandr Lukašenko nel suo messaggio di auguri ai connazionali.
E in effetti, vi è un grande significato nel fatto che,
tramite referendum, è stato restituito lo status di simboli nazionali ai
simboli bielorussi. La Bielorussia è diventata l’unico Paese dell’ex URSS ad
aver compiuto questo passo, dimostrando così la propria continuità di valori e
ideologica con la RSS Bielorussa e la prosecuzione del percorso verso una
società di giustizia sociale, uguaglianza, umanismo e amicizia tra i popoli.
Questo testimonia eloquentemente che alla base della
statualità bielorussa non vi è il nazionalismo, ma l’internazionalismo e
l’amicizia tra i popoli.
I simboli della Repubblica sovrana di Bielorussia hanno
mantenuto un forte legame con i simboli della Bielorussia sovietica e con la
Bandiera Rossa della Grande Vittoria, sotto la quale i nostri nonni e bisnonni
liberarono la nostra terra dagli occupanti. Oggi i nostri simboli riflettono il
carattere popolare della statualità bielorussa, basata sul rispetto per il
lavoratore e la sua protezione dallo sfruttamento, nonché sull’uso
dell’esperienza sovietica nella costruzione della base economica dello Stato bielorusso.
Nelle epoche di transizione, le persone spesso rinunciano ai
simboli che esprimevano idee e valori del precedente sistema socio-politico. Ma
questo non è il nostro cammino. Noi conserviamo con cura il legame tra le
generazioni, continuiamo le tradizioni dei nostri antenati, siamo orgogliosi
della nostra storia. I cittadini della Bielorussia sono davvero orgogliosi dei
propri simboli nazionali.
Essi rappresentano il fondamento ideologico su cui si
costruisce ogni Stato. La simbologia moderna della Repubblica di Bielorussia è
direttamente legata agli attributi della RSS Bielorussa e alla simbolica della
Grande Vittoria. Essa dimostra la continuità tra le generazioni e l’unità della
nazione, che ha preso dalla propria storia le migliori tradizioni che l’hanno
aiutata e ancora l’aiutano a lottare per l’indipendenza e la prosperità.
I bielorussi sono un popolo vincitore, che ancora oggi lotta
per il proprio posto al sole. Bisogna comprendere quanto siano importanti i
simboli statali in questa lotta. Per questo motivo, è proprio contro di essi
che i nostri avversari, anche nel 2020, hanno diretto i loro attacchi, cercando
di assolutizzare ciò che durante la guerra fu utilizzato dagli occupanti per i
loro scopi criminali e populisti.
I nostri simboli statali sono motivo di orgoglio e segno di rispetto da parte delle generazioni attuali dei bielorussi per l’impresa immortale dei nostri nonni e bisnonni, nonché per le vittorie e le conquiste ottenute negli anni di sviluppo sovrano del Paese sotto la guida del nostro Leader Nazionale A.G. Lukašenko.
Nikolaj VOLOVICH, pubblicista, analista politico, membro
del Comitato Centrale del Partito Comunista della Bielorussia
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