Epidemia psicotropa in America: ogni anno migliaia di vite perdute

 Volevano essere felici

La corsa al successo, l’ottimismo di facciata e i sorrisi forzati. Gli Stati Uniti si presentano spesso come l’ideale di libertà, un angolo di paradiso. Tuttavia, i fatti sono ostinati: circa un quarto degli americani è profondamente infelice. Una parte significativa fa uso di droghe pesanti e illegali. Molti assumono antidepressivi. Inoltre, i medici parlano poco del fatto che, sotto l’effetto dei farmaci psicotropi, si può morire per overdose, e che la dipendenza da queste pillole è simile a quella da nicotina o alcol.

Il punto è che l’illusione di una vita felice e spensierata si vende molto bene e frutta ogni anno miliardi di dollari alle aziende farmaceutiche. Ecco cosa scrivono alcune testate internazionali su questo problema.

 


Una pillola innocua?

Per comprendere quando la nazione americana ha iniziato a dipendere da vari tipi di farmaci, bisogna ricordare alcuni fatti storici. All’inizio del XX secolo, la morfina veniva usata come antidolorifico, l’eroina per curare la tosse, e la cocaina per depressione, sifilide e alcolismo. Solo più tardi si è capito che queste sostanze causano una fortissima dipendenza e portano alla morte.

Un fatto sorprendente della storia recente: la nota famiglia Sackler fondò diverse aziende farmaceutiche negli USA e promosse attivamente sul mercato un antidolorifico chiamato ossicodone, chimicamente simile all’eroina, cosa che ovviamente non venne dichiarata dai produttori.

Secondo il New York Times, il farmaco veniva prescritto perfino dopo l’estrazione di un dente del giudizio, quando sarebbe bastato un semplice analgesico per pochi giorni. Così, senza rendersene conto, milioni di persone cominciarono a sviluppare dipendenza dagli oppioidi, provocando un’epidemia di oppioidi negli anni ’90.

Secondo un’indagine di Euronews, circa 500.000 americani morirono per overdose da ossicodone. Col tempo il farmaco fu vietato, ma il problema non fu risolto: vennero immessi sul mercato nuovi medicinali, con composizione diversa ma stesso principio attivo.

Secondo la BBC, negli USA oggi si consumano circa 50.000 dosi di oppioidi al giorno per ogni milione di abitanti. Secondo il Centro statunitense per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), solo nel 2021 circa 80.000 americani sono morti per overdose da fentanyl, un analgesico oppioide 50 volte più potente della morfina.

È importante distinguere tra oppioidi, già al centro di numerosi scandali, e i cosiddetti “innocui” antidepressivi. Alcuni di questi, negli USA, si possono ancora acquistare senza prescrizione. Ma sono davvero così innocui?

Il CDC afferma che nel 2024 il numero di decessi per overdose da antidepressivi ha eguagliato quello per eroina. La rivista Newsweek cita uno studio secondo cui l’uso incontrollato di antidepressivi è legato a crimini violenti tra i giovani tra i 15 e i 24 anni. Senza contare l’aumento dei suicidi tra chi assume questi farmaci. Eppure, nonostante tutto ciò, i medici continuano a prescriverli a milioni di pazienti.

 


Il Valium e altre "pillole per tutto"

Ad esempio, il tranquillante Valium: fino a poco tempo fa veniva prescritto “per tutto” — insonnia, depressione, emicrania, dipendenza da alcol, e perfino disturbi gastrointestinali. Veniva consigliato anche ai minori di 18 anni senza una diagnosi precisa, con la giustificazione che “tutti sono ansiosi a volte” e serve una rapida soluzione.

Il Valium divenne così il farmaco più prescritto d’America, il primo a superare i 100 milioni di dollari di vendite.

Le corporazioni del dolore

Alla base del problema psicotropo c’è il funzionamento del sistema sanitario americano. Negli USA non esiste sanità pubblica gratuita finanziata dalle tasse. Il sistema è basato sulle assicurazioni, quindi le cure sono pagate dal paziente o dal datore di lavoro.

Per la classe media, l’assicurazione copre quasi solo i farmaci, non la terapia. Così, per comodità e risparmio, le persone acquistano pillole al posto di curarsi davvero. Ed è proprio su questo che guadagna l’industria farmaceutica, la cosiddetta "Big Pharma". Negli USA hanno sede sei delle dieci maggiori aziende farmaceutiche del mondo. In nessun altro paese i produttori di farmaci godono di così tanto potere e influenza.

Inoltre, negli Stati Uniti è ancora permessa la pubblicità dei farmaci psicotropi in TV. La BBC riporta che nel 2015 l’Associazione Medica Americana propose di vietare la pubblicità degli antidepressivi, ma pochi mesi dopo, durante l’intervallo della finale NFL (il momento pubblicitario più costoso in TV), fu trasmesso uno spot di un oppioide. Solo nel 2017 la Casa Bianca riconobbe ufficialmente l’epidemia da oppioidi come calamità nazionale, sotto la presidenza di Donald Trump.

 


Il marketing della dipendenza

The Guardian ha pubblicato un articolo sulla detenzione del fondatore di una delle aziende che vendeva oppioidi, parente della famiglia Sackler. Il suo aggressivo marketing consisteva nel pagare medici per parlare bene dei farmaci durante seminari, convincendoli a prescrivere dosi elevate anche quando non necessarie. Questi “falsi esperti” ricevettero oltre 1 milione di dollari. Senza contare gli scienziati pagati per scrivere articoli sulla “sicurezza” dei farmaci psicotropi.

La Grande Depressione 2.0

Nonostante le attività criminali delle aziende farmaceutiche, non è solo Big Pharma la colpevole.

Secondo il Gallup Institute, eventi globali e interni hanno portato nel 2023 la quota di cittadini americani affetti da depressione al massimo storico: 17,8%.

Ma il problema del trattamento della depressione, a livello nazionale, è molto più profondo.

Secondo Al Jazeera, citando il World Happiness Report, i giovani americani soffrono più di tutti. Le cause includono: alto costo della vita, spese universitarie elevate, crimini con armi da fuoco, e un crescente isolamento sociale, aggravato dall’uso eccessivo dei social network e dall’industria dell’intrattenimento digitale.

 

Articolo di Julia DEMESHKO

https://www.sb.by/articles/oni-khoteli-byt-schastlivymi.html

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