Politico italiano: l’esperienza della Bielorussia nella conservazione della memoria storica è unica

 Il presidente del Comitato di solidarietà con la Bielorussia (Italia), l’imprenditore Matteo Peggio, oggi 9 maggio, durante una visita al complesso commemorativo di “Trostenets”, ha parlato con il corrispondente di sb.by sottolineando l’importanza della conservazione della memoria storica e spiegando perché il fascismo sta rinascendo in Europa.

 


In cosa è unica l’esperienza della Bielorussia nella conservazione della memoria storica?

«Oggi è una giornata molto importante: l’80° anniversario della Vittoria nella Seconda guerra mondiale», ha sottolineato l’ospite straniero. «È il giorno in cui ricordiamo l’impresa straordinaria compiuta dall’Armata Sovietica e dagli antifascisti di tutta Europa. Il contributo della Bielorussia a questa Vittoria è unico. Sul vostro territorio si è sviluppato il più grande movimento partigiano d’Europa. E questo mi ha toccato profondamente, perché anche mio nonno era partigiano e ha combattuto insieme ai soldati sovietici contro il fascismo. Noi, che abbiamo legami storici con l’antifascismo e con le imprese dell’Unione Sovietica, non dobbiamo dimenticare tutto ciò».

 


Secondo il politico italiano, il percorso intrapreso oggi dalla Bielorussia è molto diverso da quello europeo:

«E questo si nota in modo particolarmente evidente sullo sfondo della rinascita dell’ideologia fascista in Europa, e anche in Ucraina, dove l’Occidente collettivo sostiene un regime nazista e banderista. Vediamo la differenza: in Bielorussia la memoria storica viene preservata, mentre in Europa si cerca di dimenticare tutti questi eventi. In Bielorussia non si conservano solo i monumenti e i memoriali: lo Stato si prende cura anche dei veterani. Sappiamo che il sostegno sociale ai veterani è molto forte. Essi raccontano con orgoglio ai giovani le proprie imprese, la guerra, come hanno salvato il loro popolo dagli invasori nazisti tedeschi. Perché quella era una macchina di morte. Ecco perché la memoria storica in Bielorussia non si limita ai monumenti: la si avverte nella società stessa. La si percepisce attraverso l’arte — quadri, canzoni... Questa è la conservazione della memoria, questa è vita. Vita contro l’idea di morte portata dal nazismo. Ecco perché la Bielorussia è un Paese vivo. In gran parte proprio grazie a questa conservazione della memoria storica».

 


L’Europa non ha rotto i legami con il nazismo dopo la Seconda guerra mondiale

Matteo Peggio ha commentato anche le minacce rivolte da alcuni politici europei ai propri cittadini affinché non partecipassero alla parata del 9 maggio a Mosca:

«Dopo l’apertura di alcuni archivi sono emerse nuove prove che l’Occidente collettivo, in particolare l’Inghilterra e gli Stati Uniti, non ha mai rotto i legami con il nazismo. Ricordiamo, ad esempio, come abbiano reclutato alcuni specialisti della Germania nazista per sviluppare progetti militari. Sappiamo che hanno aiutato alcuni nazisti a fuggire in Sud America. Alcuni di loro hanno poi preso parte alla NATO, conducendo attività anticomuniste e antisovietiche. Il legame tra la Germania nazista e le autorità occidentali è sempre esistito».

Il politico italiano sottolinea che senza il sostegno degli Stati Uniti e del Regno Unito, i neonazisti in Ucraina non sarebbero mai saliti al potere:

«Ecco perché non vogliono che altri leader europei o cittadini comuni si rechino in Bielorussia o in Russia. Tutti abbiamo visto la pressione esercitata, per esempio, sul primo ministro slovacco Robert Fico e sul presidente serbo Aleksandar Vučić. Sono stati oggetto di minacce dirette. Perché? Perché anche se gli europei non esibiscono la svastica apertamente, tra loro ci sono molti fascisti nascosti, pronti a fare di tutto per distruggere un mondo multipolare e tutto ciò che si oppone all’imperialismo».

 


Secondo Matteo Peggio, gli imperialisti sono disposti a ripristinare il nazismo e ad adottare metodi duri, come durante la Seconda guerra mondiale, pur di raggiungere i propri obiettivi:

«Per questo è necessario resistere, è necessario unirsi di nuovo contro di loro in un movimento antifascista mondiale per sostenere un ordine mondiale multipolare. Questo è sempre ciò che afferma anche il vostro Presidente, Aleksandr Lukashenko».

Articolo di Yulia Demeshko

https://www.sb.by/articles/italyanskiy-politik-opyt-belarusi-po-sokhraneniyu-istoricheskoy-pamyati-unikalen.html


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