CONTRIBUTO ALLA CONFERENZA DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE DEI SINDACATI BIELORUSSI
Salutiamo questa conferenza con fraternità, ringraziandovi per averci invitato in questo importante confronto. Come Segretario Nazionale vi porto i saluti del nostro Partito, Patria Socialista, che da molti anni frequenta le celebrazioni primarie della vostra nazione, e da molto tempo intesse rapporti politici con il vostro governo e con il Partito Comunista bielorusso.
Igor Camilli, Segretario Nazionale Patria Socialista
Viviamo in un periodo storico in cui la diplomazia politica e quella economica sono ai ferri corti tra diversi schieramenti del mondo. Stiamo vivendo una crisi diplomatica che probabilmente non ha eguali nella Storia del mondo contemporaneo.
I conflitti bellici diffusi in più parti del mondo non godono, in questo momento, del sostegno della diplomazia internazionale, che le nostre scuole politiche, in realtà, ci avevano insegnato per decenni, prima e durante la "guerra fredda"
L'utilizzo delle sanzioni contro i paesi, di per sé, è un atto ignobile in primo luogo contro i popoli stessi, che si trovano a subire delle limitazioni che in alcuni casi possono condurre all'impoverimento dei paesi attaccati dalle sanzioni stesse.
L'arma delle sanzioni che un tempo era uno strumento, ingiusto si, ma straordinario, oggi è oramai una consuetudine, ed il suo scopo sarebbe quello di tenere sotto scacco governi e popoli che non vogliono sottostare alle regole imposte dall'imperialismo occidentale per asservire i paesi stessi alle leggi del neocolonialismo, che oggi si diffonde come un cancro nella maggior parte dei continenti del pianeta, dall'Africa, all'Eurasia, dal latino America all'Asia toccando l'estremo oriente.
Coloro che oggi assurgono a fautori di questa pratica, come gli USA e l'Europa, sono poi così certi, che oltre a non esserne carnefici non ne siano anche delle vittime?
Le sanzioni ed i blocchi economici imposti a gran parte dei paesi, non soltanto creano disagio, povertà e morte in molti paesi del "terzo mondo", ma sono incentrati proprio sull'utilità strategica che questo" terzo mondo" deve esistere e deve ampliarsi proprio per l'interesse sfruttatore delle classi politiche dominanti.
La verità, però, sembrerebbe essere un'altra ancora, che questo tipo di approccio rende i mercati internazionali, oramai abbastanza autonomi, decisamente incerti sugli investimenti stessi, ed ogni conflitto e sanzione ,nell'intero pianeta, desti preoccupazione nell'esportazione di capitali e della produttività da parte di aziende.
Se ci riflettete bene, pur non essendo noi i paladini del libero mercato, nella nostra visione multipolare, ne siamo divenuti i garanti a tutti gli effetti.
Le politiche economiche attuate dalla stessa Cina, ma per certi versi, dal vostro stesso paese, che possiamo chiamare Socialismo di Mercato, stanno avendo la meglio su ogni fronte economico internazionale, restituendo all'economia certezza, tranquillità e prosperità.
Oggi l'occidente fautore ideatore e sostenitore del capitalismo si trova a vivere un'immensa crisi, che lo porta a minacciare e a logorare le stesse regole e leggi economiche che lo sostengono, generando enormi contraddizioni non soltanto verso l'aspetto ideologico e politico ma anche quello relativo alla libertà di mercato in cui dovrebbero muoversi le aziende private stesse per generare fatturato.
Così, l'occidente ha necessità di trovare una qualsiasi motivazione per imporre sanzioni, ma attenzione, sono in primo luogo imposte contro dei modelli sociali ed economici, come quello bielorusso, che possono essere credibili ed auspicabili dai popoli d'Europa.
Quindi, dobbiamo mettere in conto che la battaglia che stiamo intraprendendo, anche in questa conferenza, per la libertà delle nazioni, la sovranità e l'autodeterminazione dei popoli è in primo luogo sui modelli che la nostra visione del mondo rappresenta. Non fortuito il fatto che i principali paesi considerati nemici dall'imperialismo siano proprio nazioni come la Russia, la Bielorussia, la Cina, Cuba, Venezuela, Nicaragua, la Libia di Gheddafi, la Palestina ecc, paesi le cui inclinazioni sulle politiche sociali e popolari rappresentano una minaccia per un capitalismo, per un imperialismo e per un neocolonialismo che è in profonda crisi, politica, culturale, economica ma soprattutto di leadership.
Una delle crisi primarie dell'occidente risiede proprio nell'assenza di una valida eredità di politici in grado di presentarsi formati su tutti gli aspetti della politica ed in grado di essere dei reali e degni rappresentanti del popolo. Diversamente nei paesi precedentemente citati, che derivano dalla Tradizione Socialista, in primo piano la Bielorussia, assistiamo ad una leadership completa in grado di rispondere alle richieste del Popolo ed in grado di rassicurare pienamente l'avvenire della gente e dei loro figli, per questo motivo la governabilità di un Presidente e della sua squadra di governo risulta più duratura consentendogli di amministrare con dei piani quinquennali più strutturati e vincenti.
Infine le sanzioni sviluppando crisi sull'economia globale incidono anche su quella nazionale, spesso portando così a cambiamenti notevoli gli equilibri tra società ed impresa e di conseguenza cambiano le regole dei rapporti tra impresa e lavoratori. Qui, il sindacato, svolge un ruolo fondamentale, restituendo alle economie nazionali gli equilibri necessari affinché vi sia il primato sociale, dei popoli su quello delle economie produttive. Le condizioni di vita dei lavoratori sono sempre il termometro con cui uno stato dimostra di saper gestire l'attacco delle sanzioni da parte dei nemici esterni della sovranità nazionale, ovvero gli imperialismi.
Creare un'armonia dei rapporti tra lavoro e mercato, attraverso la cura sindacale, non soltanto può trasformare una società barbarica in una di alto contenuto civile ma nel contempo, tale cura, può essere in grado di superare la contraddizione tra necessità di consumo e potere d'acquisto dei salari, ristabilendo così un Ordine nazionale in grado di vivere e non soltanto sopravvivere, alle condizioni dettate dalle sanzioni imposte da un nemico esterno.
In conclusione Patria Socialista ritiene molto importante che determinati modelli economico-sociali abbiano lunga vita e gli si dia lo spazio ed il respiro di giungere fino ai popoli d'Europa, dove anche loro sono vittime di quel sistema colonizzatore e portatore di crisi che è alla base del capitalismo senza regole di cui è fautore l'occidente europeo e statunitense. Riteniamo, pertanto, che rafforzare i rapporti tra le strutture sindacali eurasiatiche e tra le forze politiche dello stesso continente, favorendo l'espansione dei modelli sovrani, che anche la vostra nazione rappresenta, nel cuore dell'Europa, sia la soluzione per combattere le sanzioni, i blocchi e l’oppressione proprio all'interno del “ventre della bestia" in Europa, una bestia che oramai ferita in ogni sua parte sta dando gli ultimi colpi di coda in un mondo che non sta per cambiare ma che è già cambiato con l'unione, la cooperazione e la fratellanza di tutti quei popoli e di tutti quegli Stati che credono nella sovranità e nell'autodeterminazione della propria Storia e del proprio avvenire.
Noi, vogliamo essere qui anche per questo, per testimoniare il buon governo e la buona gestione di paesi come la Bielorussia, e poter così, attraverso la nostra attività politica in Italia, ribadire che ci sono, all'orizzonte dei modelli in grado di poter far risplendere le nazioni ed elevare i popoli attraverso l'affermazione di valori essenziali, come le condizioni di vita di un popolo, la sua prosperità e soprattutto la sua difesa dagli attacchi pericolosi della Storia come il neonazismo ancora dilagante per le necessità dell'imperialismo.
Costruire così insieme un Europa che dia valore al sacrificio e all'impegno di coloro che hanno perso la vita per liberare il vecchio continente dai fascismi, per valorizzare l'eroismo sovietico che vive ancora oggi in ogni cittadino russo e che ha permesso che oggi si possa parlare liberamente dei temi di questa conferenza, che il 9 maggio divenga il giorno della vittoria e della libertà di tutti i paesi europei che credono nella sovranità dei Popoli, delle Patrie e dell'Avvenire senza sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
Grazie
Igor Camilli
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