Dalla brigata Nikolai Gastello - Intervista a Igor Camilli segretario nazionale Patria Socialista

di Katia Albini


Aspettando il 9 Maggio, per celebrare la Vittoria sul nazifascismo, proseguono le nostre interviste ai delegati che saranno a Minsk dal 7 al 10 maggio, con la Brigata Nikolai Gastello.

Oggi parliamo con Igor Camilli, segretario nazionale di Patria Socialista. Tempo fa avevamo già pubblicato una sua analisi sulla Bielorussia (qui) e abbiamo deciso di incontrarlo di nuovo, alla vigilia della partenza, per comprendere l'importanza di una data fondamentale, quale il 9 maggio, carica di Storia ma anche di speranza per il futuro.

Il 15 Aprile si è svolta la Marcia commemorativa della brigata immortale partigiana, evento che organizzate ogni anno da 14 anni. Tra gli interventi è stato letto il comunicato del primo segretario del Partito Comunista bielorusso Aleksei Sokol, rivolto agli italiani. Qual è il vostro rapporto con la Bielorussia, e come nasce?
Patria Socialista ha intrapreso, durante il periodo dell'inizio dell'operazione speciale russa il suo primo viaggio proprio come osservatori internazionali per le elezioni costituzionali, in quell'occasione fui ospite personalmente insieme al Senatore Emanuele Dessì e con il vostro Presidente Matteo Peggio. Lì osservammo un paese, che avevamo certamente studiato in precedenza, ma che si dispiegò dinnanzi a noi come un baluardo politico davvero molto interessante nelle prospettive Geopolitiche dell'Eurasia. Da quella visita in poi i rapporti tra il mio Partito, il Partito Comunista Bielorusso ed il Governo divennero sempre più stretti, condividendo una stima reciproca nel gestire i cambiamenti in atto nei nostri continenti. Azioni e Valori condivisi come la Tradizione Socialista, lo statalismo a partecipazione popolare, il Socialismo di mercato, il valore di un certo pacifismo, di una pace onorevole per i popoli e soprattutto l'Antifascismo come battaglia non soltanto di memoria storica di un paese, ma evidentemente sempre attuale nel mondo intero, infine il forte internazionalismo condiviso nei rapporti tra i Popoli e le avanguardie politiche. Da questi punti si sono sviluppati i rapporti tra la nostra organizzazione ed il PCB. 

Come segretario di Patria Socialista lei ha partecipato anche alla delegazione italiana a Minsk per le celebrazioni della Rivoluzione d'ottobre, il 7 novembre dello scorso anno. Per gli occidentali può sembrare una ricorrenza anacronistica, ma quanto è importante per i bielorussi? Cosa li lega ancora alla Rivoluzione d'ottobre?
Sì, ho avuto l'onore personale di poter portare il nostro saluto in una immensa e gremita piazza, all'ombra di una gargantuesca statua di Lenin per i festeggiamenti della Vittoria della Rivoluzione bolscevica. Una festa emozionante e vivissima nel cuore del popolo e delle istituzioni bielorusse. Oltre al profondo legame con la Tradizione Sovietica di questo paese, la Rivoluzione d'ottobre rappresenta nel presente il ruolo che ancora i partiti comunisti ricoprono in questa importante fase di cambiamento, le idee marxiste attraverso le sue fasi interpretative moderne quali il leninismo prima e le altre scuole di pensiero poi, fino alle interpretazioni dei leader dei partiti comunisti oggi, hanno dimostrato di essere una delle basi primarie per gli stravolgimenti in atto nei paesi e nei mercati a capitalismo avanzato. Le politiche che noi comunisti portiamo avanti nel mondo, e soprattutto in Bielorussia, sono e saranno fondamentali per la costruzione di Sistemi alternativi a quelli dell'imperialismo che affama i popoli rifiutandosi di condividere le ricchezze, e sono essenziali perché tali ricchezze non avvengano sulla base dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo meglio ancora dei cartelli aziendali sui segmenti produttivi dei popoli del lavoro. 
Da qui si staglia chiaro all'orizzonte il perché la festa del 7 novembre è ancora viva, sentita fondamentale. Bisogna inoltre dire che il Partito Comunista Bielorusso è un degno e vincente simbolo di questo passaggio egli porta con sé una credibilità ed una partecipazione che onora nel presente quella tradizione rivoluzionaria. 
Non vi è quindi nulla di anacronistico se inoltre comprendiamo che spesso tale termine viene utilizzato dai poteri borghesi per minare la Storia marxista, ma il capitalismo si fonda su una filosofia economico-politica ben più vetusta, il liberismo di Adam Smith che ancora oggi non sono riusciti a mettere a regime facendo acqua da tutte le parti. 

Durante i suoi viaggi nella Repubblica bielorussa, che impressioni ha avuto del paese e della sua gente?
La Bielorussia è un paese estremamente proiettato verso la modernità, la sua capitale, Minsk, non ha nulla da invidiare alle più belle e strutturate città europee. La democrazia di cui il Presidente Lukashenko ne è l'emblema, è una democrazia partecipativa che reca un sistema sociale, politico ed economico ampliamente condiviso dal Popolo Bielorusso. Il Governo, il Parlamento e la sua costituzione garantiscono un rispetto dei lavoratori davvero raro alle porte d'Europa. 
Minsk è una città in cui moltissimi giovani sono impiegati in attività consone alle loro generazioni ed nel sorriso che vedi sui loro volti traspare la certezza dell'avvenire. Di fatti la disoccupazione in Bielorussia secondo il governo è al 2% mentre l'Europa accusa che in verità è al 4%, vi rendete conto da voi quanto questi numeri siano irrisori rispetto ai dati europei che generano inquietudini nelle famiglie per tre generazioni. Il Popolo Bielorusso è un popolo orgoglioso della propria Storia ed è circondato da aneddoti anche antichi che caratterizzano tutta la popolazione, ma la sensazione più forte è di avere un popolo combattivo che rinuncerebbe a molto per difendere la propria esistenza e la propria indipendenza, un popolo disposto ancora a battersi fino alla fine per combattere il fascismo e qualsiasi forma di invasione, un popolo profondamente patriottico con una forte tradizione a condividere le proprie fortune, ma nel contempo un popolo ed un paese pacifico che ha nella sua tradizione storica trattati di pace di eterna importanza come ad esempio quello di Brest-Litovsk e quelli di Minsk per l'appunto

Come l'anno scorso, anche quest'anno sarà presente alle celebrazioni della Giornata della Vittoria, con la Brigata Nikolai Gastello. Quanto è importante partecipare a questo evento?
Questo evento dovrebbe essere essenziale per l'Europa intera in quanto il trionfo della Grande Guerra Patriottica rappresenta realmente la liberazione dei Popoli del vecchio continente. Tra l'altro la, Storia ci dimostra come il ruolo di liberatrice dell'Unione Sovietica sia stato davvero incline ai valori che dovrebbero sorreggere l'umanità, mentre altri interventi di liberazione sono stati totalmente atti al controllo dei paesi europei occidentali, non è davvero un caso che la liberazione dell'Europa occidentale da parte dell'asse imperialista abbia dato vita alla creazione della NATO. Inoltre, il 9 Maggio è una ricorrenza che abbraccia tutti gli antifascisti dell'Eurasia che con questo importante ricordo ribadiscono la disponibilità presente a difendere ancora i baluardi della Giustizia e della Libertà contro qualsiasi minaccia Nazista si stagli all'orizzonte sotto qualsivoglia forma. 
Oggi più che mai, infine, il 9 Maggio è il giorno di festa di chi ancora viene discriminato, torturato e cade sotto i colpi del neonazismo armato dai paese atlantisti e soprattutto la festa, di chi ancora combatte, resiste e vince contro di essi. 

Cosa rappresenta per lei la Bielorussia in Europa, e quanto è importante coltivare e rafforzare il nostro rapporto con il paese?
Come ho affermato in diverse occasioni, la Bielorussia è un importante portale tra l'Europa e l'Asia, un paese con un consenso popolare ed una democrazia partecipativa solida, che produce grandi valori civici e che è in grado, inoltre, di competere su mercati importanti, dimostrando in questo modo di essere quel paese equilibrato con cui si dovrebbe avere l’armonia di intessere scambi di diversi generi.
Un paese che dimostra la sua solidità valoriale proprio attraverso l'antifascismo, di conseguenza in grado di garantire che nessuna discriminazione, nessun razzismo, nessuna oppressione politica sia in grado di turbare la vita dei popoli. Non è casuale che il Forum internazionale antifascista, al quale abbiamo partecipato, si sia tenuto proprio in Bielorussia e che ne sia stata la promotrice, un Forum che ha ribadito la necessità solidale ed unitaria di far convergere tutti i fronti antifascisti del mondo contro le forze neonaziste che minacciano il mondo intero dal continente euroasiatico fino a quello delle Americhe passando per quello africano. Proprio il suo ruolo politico e geografico è in grado di aprire quella Via della pace e della prosperità che ogni popolo dovrebbe avere il diritto di possedere.
Sanzionare alcuni segmenti della Bielorussia, chiudere gli spazi aerei vuol dire precludere all'Europa stessa quella capacità di interazione nel mondo euroasiatico e soprattutto per i liberisti del vecchio continente rappresenta paradossalmente l’andare contro i loro principi di libero mercato e contro gli interessi delle classi che essi rappresentano.
Uno dei ruoli di Patria Socialista e della Brigata Gastello è proprio questo, quello di favorire ancora i rapporti fraterni tra i nostri popoli verso una prospettiva di sostegno comune che possa condurci a scaldarci insieme di fronte al Sole dell'avvenire.

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