Intervento di Norberto Natali PCI al forum antifascista di Minsk

di Redazione

Minsk 18 Agosto 2023

Si sta svolgendo, in questi giorni, il II Congresso internazionale antifascista di Minsk. Dopo il primo incontro di Aprile (ne abbiamo parlato qui), nella capitale bielorussa, le autorità e le organizzazioni antifasciste di diversi paesi tornano a riunirsi per affrontare, insieme, le sfide poste dall'attacco della Nato ai paesi non allineati, e il fenomeno del ritorno di ideologie nazifasciste in Occidente.

Nella giornata del 18 Agosto, il Congresso ha chiesto la creazione di un tribunale internazionale per chiamare a rispondere penalmente i criminali militari e politici neonazisti dell'Ucraina, chiedendo alla comunità internazionale  una valutazione completa e obiettiva degli eventi che si stanno verificando nei Paesi in cui l'ideologia fascista sta rinascendo; invitando partiti politici, organizzazioni pubbliche e movimenti ad unirsi nel Fronte Internazionale Unito Antifascista.

 A rappresentare l'Italia, interviene a nome del Comitato di Solidarietà alla Bielorussia, Norberto Natali, che è stato dirigente dello storico Partito Comunista Italiano (oggi membro del P.C.I) e degno rappresentante, in questo consesso internazionale, dei comunisti italiani. (Qui una sua intervista rilasciata alla Fortezza di Brest)

Di seguito pubblichiamo il suo intervento per il II Congresso internazionale antifascista di Minsk:

"Care compagne e cari compagni, amici che rappresentate tanti popoli diversi ma uniti dall'ardente aspirazione alla pace e alla libertà, organizzatori di questo importante Congresso ed autorità della Repubblica di Bielorussia, giunga a tutte e tutti voi un saluto fraterno e colmo di gratitudine da un comunista italiano. 
Dal paese che vide per primo il sorgere della violenza fascista e l'avvento al potere del fascismo stesso con l'instaurazione della dittatura di Mussolini. Lo stesso paese -forse non a caso- che ha dato al mondo il Partito Comunista storicamente più forte tra quelli di tutti i paesi capitalistici nonché uno dei Partiti Comunisti, in generale, più forte al mondo. 
È stato questo Partito che ha costituito -qualitativamente e quantitativamente- la componente più forte, combattiva e di avanguardia dell'esercito di popolo che rovesciò armi in pugno la tirannide fascista e liberò l'Italia dalla tragica occupazione dei nazisti. Gli alleati angloamericani trovarono la grande maggioranza delle città italiane che occupavano via via già liberate dai Partigiani e -in seguito alla vittoriosa insurrezione popolare del 25 aprile 1945- i generali tedeschi si arresero ai Comandanti Partigiani delle principali regioni italiane, quasi sempre comunisti. È storia che furono i Partigiani comunisti a catturare e giustiziare Mussolini. 
Nei decenni successivi, fu il Partito Comunista Italiano l'avanguardia più decisa di un vasto fronte popolare costantemente in lotta per estendere la democrazia e per fare dell'Italia un paese di pace: fu un'epoca storica nella quale la grande forza del P.C.I. crebbe costantemente consolidando sempre di più il suo radicamento tra il popolo, in primo luogo tra la classe operaia. 
Le forze più reazionarie ed avventuristiche della borghesia italiana, in combutta con i circoli imperialisti guerrafondai e con le trame della NATO, per scongiurare la possibilità che il Partito Comunista Italiano (che toccò il 35% dei voti) andasse al governo, orchestrò vari tentativi di colpo di stato ed una sanguinosa strategia di terrore, riesumando a tale scopo anche i rottami del fascismo.  Queste trame, ordite anche con l'aiuto delle mafie, costarono al nostro popolo centinaia e centinaia di morti, moltissimi feriti, tanta tensione ma furono sventate e sconfitte per decenni, in  primo luogo grazie alla forza e al coraggio del P.C.I., un Partito che dalla sua fondazione e per almeno sessantacinque anni ha difeso la classe operaia e la democrazia italiana con circa 80.000 caduti e con un numero enorme di feriti, perseguitati, esiliati e imprigionati. 
Finchè c'è stato il P.C.I. il fascismo non ha mai più rialzato la testa nel paese in cui era nato, ma sciaguratamente questo Partito fu sciolto da traditori che saranno processati e giudicati dalla storia. Non a caso, appena due anni dopo tale scioglimento, il caporione di quello che fino ad allora era stato il piccolo ed isolato partito neofascista fu chiamato ad un incarico di governo ed oggi è il partito erede di quello ad esprimere il capo stesso del governo italiano. 
Il fascismo è stato aiutato e sorretto nella sua ripresa solo dopo lo scioglimento del P.C.I.  e grazie  a questo tragico fatto. Tuttavia, per non farsi idee sbagliate sul popolo italiano e le sue prospettive, occorre ricordare che l'attuale governo di destra ha ricevuto il voto di appena il 26,7% degli elettori italiani ed il partito (già neofascista) che lo guida è stato votato dal 15% circa dell'intero corpo elettorale. 
Per tutto questo, molti tra noi italiani, in questa fase, intrecciano la battaglia antifascista con la lotta per riavere un Partito Comunista in Italia degno della sua storia e capace di vincere le sfide che ci attendono e coniugando ciò con le lotte per la difesa della classe dei lavoratori, sempre più oppressa e sfruttata e quella per l'indipendenza nazionale e la piena attuazione della nostra Costituzione che ripudia la guerra. 
Vogliamo essere liberi di fare una politica di pace e corrispondente agli interessi dello sviluppo pacifico del nostro popolo, quindi vogliamo essere liberi dalla NATO in coerenza con la storia del nostro Partito. 
Per tutto questo confidiamo nel pieno successo di questo Congresso, vi auguriamo di fare ancora un passo avanti per un mondo multipolare, di pace, di coesistenza comune dell'umanità. 
Viva l'unità di tutti i lavoratori per la pace, la giustizia, il socialismo! Viva l'internazionalismo proletario che ci libererà dalla prepotenza e dalla corruzione!"

di Redazione 

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