GUERRAFONDAI, CIOE' IMPOSTORI E PROVOCATORI

 Il 1 settembre 1983 un aereo di linea sudcoreano (con la strabiliante sigla “007”) partito da New York per raggiungere Seul, si allontanò di oltre 500 km dalla propria rotta, penetrando a fondo nel territorio sovietico (penisola di Sakhalin e oltre) e dopo un'ora o due fu abbattuto da un aereo militare dell'URSS. Morirono oltre 200 tra passeggeri e personale.

Su quel volo -da mesi- era stato riservato un posto per l'ex presidente Nixon il quale, però, all'ultimo momento annullò la prenotazione: non si è mai saputo il motivo di tale disdetta. Allo stesso modo, nonostante tanti annunci propagandistici, gli USA non sono mai riusciti a dimostrare che i sovietici avessero ben compreso che si trattasse di un aereo civile né sono mai riusciti a smentire la tesi che l'aeronautica dell'URSS provò ripetutamente a contattare i piloti dell'aereo di Seul chiedendo loro di identificarsi.
Si, perché -ovviamente- fu criminalizzata l'Unione Sovietica e venne difeso chi aveva, per ore, violato per centinaia di km il confine di quel paese. Il principale argomento, non potendo essere quello di aver precipitosamente colpito l'aereo sudcoreano a poca distanza dai confini, fu che i sovietici non potevano essere sicuri che esso fosse pericoloso per gli interessi nazionali ed avesse uno scopo aggressivo.
Si tratta degli stessi soggetti politici che stanno evocando la guerra mondiale, inasprendo la condotta provocatoria ed aggressiva contro la Russia per alcuni droni russi caduti erroneamente poco oltre il confine polacco-ucraino. Sarà per mio difetto ma non ho ben capito -nonostante tanta “caciara” sul tema- esattamente quali sarebbero stati gli obiettivi dei russi in Polonia, quali danni questi droni abbiano provocato ai polacchi e potrei continuare con quesiti simili.
Tuttavia, ancora una volta, tali soggetti si comportano in modi diametralmente opposti quando prendono le loro posizioni. È clamoroso come nel caso di Israele adottino scelte assolutamente opposte a quelle assunte per la Russia (sebbene le condotte di questi due paesi non siano minimamente paragonabili tra loro, come chiunque può capire da un semplice TG) e ciò vale anche oggi: si consideri la reazione -a questo punto pretestuosa- sull'incidente dei droni rispetto a quella del carognesco attacco israeliano nel Qatar, il quale presumo sia stato condotto violando illegalmente gli spazi aerei di diversi altri paesi.
È chiaro che questi ambienti politici italiani, europei e della NATO si limitano tardivamente a qualche frase di circostanza (senza alcuna conseguenza pratica) solo per cercare una giustificazione per dedicarsi a quello (ormai è evidente) che è il loro principale scopo da anni: scatenare una guerra con la Russia. Costoro sono gli stessi che non hanno avuto nulla da dire per l'abbattimento di un aereo ad Ustica, benché su di ciò non sia mai emersa la verità e nonostante molte fonti autorevoli (per esempio il giudice Priore ed altri) abbiano pubblicamente espresso il sospetto che sia stato dovuto ad un paese “amico”, un “alleato” della NATO, indicandone anche le presunte ragioni.
Da ciò si può ricavare una sola conclusione: questa gente non merita alcun credito perché non ha alcuna coerenza né alcun principio, dunque non ha alcuno scrupolo nella sua politica guerrafondaia spregiudicata e sconsiderata. Proprio per questo, considerando che in giro c'è qualche idiota o infiltrato che può far pensare il contrario, noi comunisti non siamo né “filoputiniani” né “filorussi”, ovvero potremmo esserlo solo nella misura in cui siamo “filo” l'amicizia e la cooperazione tra tutti i popoli, unendoci al principio di una umanità che condivide il proprio futuro che ispira i cosiddetti BRICS e tanti altri paesi.
Gli impostori a cui mi riferivo mentono innanzitutto sulle cause profonde delle gravi tensioni in atto che vanno ricercate nel costante abbassamento del saggio di profitto per le grandi multinazionali della finanza, particolarmente acuto per i monopoli finanziari “europei” che non sono più in grado di fare i conti con un mondo che -irreversibilmente- non è più quello nel quale essi sono abituati da secoli a spadroneggiare, ammazzando, rubando e imponendo i propri interessi in tutti i continenti ad una quantità enorme di popoli.
Per questo hanno prima massacrato lo stato sociale e i salari dei “propri” lavoratori e ora ricorrono all'espediente più vecchio e fallimentare, quello che usano da secoli: erogano una sorta di “reddito di cittadinanza” per la grande finanza, ossia tentano di assicurare rendimenti più alti e duraturi spendendo somme (pubbliche, sottratte in vari modi ai lavoratori) sempre più enormi per finanziare il riarmo e cercare una guerra. Quest'ultima servirebbe anche a stabilizzare il loro potere sempre più traballante e a riconquistare mercati sia di approvvigionamento che di sbocco per le proprie merci.
Quindi è necessario un nemico odioso (come furono i “bolscevichi” o gli ebrei novant'anni fa) e questa volta sarebbe la Russia: un modo anche per dare un colpo ad una fazione dei monopoli imperialisti momentaneamente vincente negli USA ma perdente nella UE, ovvero quella che ha espresso la presidenza Trump e che sostiene certe forze politiche europee.
Le cose sono due: o hanno ragione gli impostori in questione -e quindi sarebbe giusto un riarmo contro il “nuovo Terzo Reich” di Putin che sta per invaderci brutalmente- oppure hanno qualche fondamento le ragioni vere di questa crisi che ho accennato qualche riga più sopra.
Anche in questo caso, i nostri impostori non hanno alcuna credibilità, visto che erano fino a pochi anni fa i sostenitori di una spietata austerità che ha massacrato interi popoli europei ed oggi hanno la faccia tosta di protendere indebitamenti e sperperi senza precedenti per il riarmo e la guerra.
Per questo tendiamo a non credere -o a voler verificare con precisione- a tutte le provocazioni e le montature volte a preparare la guerra contro la Russia. Siamo contro i preparativi di guerra come siamo contro l'abbattimento dei salari e delle pensioni, il clima di paura e ricatti nei luoghi di lavoro e la distruzione dell'ambiente e del meridione d'Italia.
Noi comunisti dunque siamo filo-pace, filo-libertà, filo-Costituzione (ormai non la citano neanche più) e soprattutto filo-popolo lavoratore e (in quest'ultimo senso) siamo filo-popolo italiano e perciò patrioti. Proprio come i Partigiani comunisti (e quelli di altre fedi ed orientamenti) siamo noi i veri patrioti: nonostante la retorica nazionalista e militarista dei fascisti -i quali li accusavano di essere al servizio di Stalin o dell'Armata Rossa- gli unici veri servi dello straniero erano loro, i fascisti.
Per questo noi lotteremo per la pace e per la patria, senza paura di denunciare tutte le bugie e gli imbrogli dei guerrafondai.
[Norberto Natali] *Nella foto la prima pagina del Corriere della Sera del 2 settembre 1983

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